ll numero del notiziario che è arrivato nelle case dei soci in questi giorni è dedicato al ruolo (fondamentale) dei comitati locali. Pubblichiamo di seguito l’articolo di Nicola Pech. Gli altri contributi verranno via via pubblicati nei prossimi giorni su questo sito.
Nel 2017 l’Alpe Devero, gioiello naturalistico delle Alpi Lepontine, viene minacciato da un progetto di pesante infrastrutturazione chiamato “Avvicinare le Montagne“. Il progetto prevede circa 50 interventi tra nuovi impianti di risalita e nuove infrastrutture con il solito modello di sviluppo aggressivo, che rischia di snaturare un’area capace di distinguersi e di risaltare in tutto l’arco alpino per la sua unicità e stato di conservazione.
Il Devero, è bene ricordarlo, è incluso in un sito “Natura 2000” (ZPS-ZSC “IT1140016 Alpi Veglia e Devero – Monte Giove”) tutelato dalla normativa europea per il particolare interesse ambientale e di biodiversità; all’interno si trova anche il Parco Naturale Veglia Devero e la Zona di Salvaguardia dell’Alpe Devero.
Il Comitato Tutela Devero nasce con lo scopo di proteggere e salvaguardare le peculiarità ambientali e naturalistiche dell’area, minacciate da “Avvicinare le Montagne” e da altri interventi che possano alterarne le attuali caratteristiche di equilibrio tra zone naturali e antropizzate. Il nucleo attivo del Comitato è composto da una variegata e motivata squadra di persone che a diversi titoli vivono o frequentano l’Alpe Devero; tra di loro ci sono operatori turistici locali, proprietari di case, escursionisti ed alpinisti, rappresentanti di associazioni di tutela ambientale, tutti uniti dalla volontà comune di proteggere questo tesoro naturale. Il Comitato, che ora è un Ente del Terzo Settore (ETS, da marzo 2023) di tipo Organizzazione del Volontariato (OdV), raccoglie l’appoggio di una rete ampia di collaboratori e più di 129.000 sostenitori che hanno firmato la petizione “Salviamo l’Alpe Devero”.
Dal 2017 il Comitato ha combattuto una lunga battaglia per il rispetto delle normative grazie a ricorsi legali, interrogazioni in Consiglio Regionale, segnalazioni alla autorità europee, appuntamenti di divulgazione e sensibilizzazione. Nel 2022 i promotori del progetto e i loro sodali, dopo cinque anni di attese e promesse non realizzate, hanno dovuto fare i conti con quello che era chiaro fin dall’inizio: la vigente normativa regionale, nazionale ed europea non consente l’attuazione di “Avvicinare le Montagne”. Il grande piano non è riuscito a superare la necessaria Valutazione Ambientale Strategica (VAS).
Tuttavia, non c’è tempo per abbassare la guardia. L’aspirazione a mettere le mani sullo straordinario patrimonio collettivo del Devero è tutt’altro che rimossa: imprenditori, pubblici amministratori e politici stanno cambiando strategia. Invece di sottoporre l’intero programma a una globale valutazione ambientale, propongono diversi progetti -per lo più parte di “Avvicinare le Montagne”- uno alla volta, sperando di rendere più agevoli le loro autorizzazioni.
Una recente notizia del 2024 riporta la formazione di una nuova società di impiantisti che mira a “promuovere lo sviluppo del turismo montano”, coinvolgendo operatori di San Domenico, Domobianca e Devero. La nuova “sinergia per lo sviluppo delle montagne dell’Ossola” si chiama M.R.D. (il nome è tutto un programma…). La nuova holding, controllata da Altair Spa, aggrega la San Domenico Ski, la San Domenico Real Estate e Alpe Devero Ski. Presidente e Amministratore Delegato sono rispettivamente Paolo Zanghieri e Andrea Malagoni.
La nuova società appena formatasi si prospetta più forte e più agguerrita, ma è certo che di fronte si troverà il Comitato Tutela Devero che continuerà il suo indefesso ed indispensabile monitoraggio del territorio e delle eventuali contraddizioni normative insite nei singoli progetti. Per sostenere le azioni di tutela cui il Comitato sta andando incontro potete partecipare con un contributo sul sito www.comitatotuteladevero.org
Nicola Pech
L'articolo Alpe di Devero: la lotta continua. proviene da Mountain Wilderness Italia ONLUS.